Ribelli omologati

Seguo da poco un gruppo su uno dei tanti social composto esclusivamente da ragazze. Giovani (anzi, direi molto giovani) accomunate dalla voglia di sentirsi donne mature, vissute, rigorosamente intraprendenti e fuori dagli schemi.
Delle ragazze con quella forma di baldanza di cui tutti siamo intrisi prima che  “gli schiaffi” della vita (ancor più di quelli dei genitori) mettano a tacere.
La cosa che mi ha sempre fatto sorridere di queste pseudo-qualità è che coalizzarsi per essere un gruppo di anticonvenzionali rende vano il proposito: nel momento in cui hai bisogno di essere spalleggiata per essere diversa dalla massa non ti infila in automatico in un gruppo (etichettabile anch’esso) ?
Ma hanno dalla loro che sono giovani …e Dio solo sà quante cose frullano nelle loro testoline! Come sono frullate, fino a macerare, nella mia e in quelle di chi ora le guarda con sdegno.
Sorridendo benedico la fortuna di essere stata ragazza nel periodo in cui le cose te le dovevi dire in faccia. Non avere la possibilità di nascondermi dietro allo schermo del telefonino mi ha salvaguardato dal dire e fare una miriade di sciocchezze (in più)!
Anche io non condivido assolutamente neanche una delle loro idee. Sono più che altro capricci e ripicche conditi con una buona dose di ignoranza e scritte in un italiano approssimato. Questo sì che mi schifa!
Ma non si discostano neanche di un palmo dalle “novelle di vita vera” che passano in tv e dalle quali rimaniamo affascinate. Realtà da soap-opera, valutazioni di comodo, incoerenze, volgarità e richieste di consigli che già dal momento in cui hanno cliccato invio per postare, vengono calciate nel dimenticatoio, nell’angolo più buio. Vanno a caccia di consensi non per i contenuti e per esprimere un’idea ma per superare il numero di “mi piace” o di commenti del post pubblicato poco prima, perciò poco conta cosa/come perchè chi osa vince!
Non è detto che il contenuto rifletta un’esperienza vissuta o qualcosa di sè …io mi auguro che serva loro per ordinare le idee e per dare la giusta forma ai pensieri. Mi auguro che continuino a scrivere, che siano in tante a farlo e che siano ancor di più a leggerli perchè è più facile trovar difetti nelle azioni degli altri che nelle proprie. Ancor più mi auguro che fra vent’anni abbondanti (questa è la differenza di anni che mi separa dalle loro idee) possano rileggere con il giusto distacco quei post e aver trovato nel frattempo la giusta collocazione dei sentimenti, la giusta soluzione per gli errori, la giusta scappatoia per sottrarsi ai soprusi.
E a noi semi-vecchie dico “ricorda…” !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *