viaggi mentali

Stamane aspettavo annoiata il mio turno in posta e, finito di fare ordine tra i miei pensieri, ho iniziato a dare spazio alle parole che i miei padiglioni auricolari captavano. Lo faccio sempre e vi assicuro che sono fonti inesauribili di gioia per una mente fantasiosa e chiacchierona come la mia!

Spesso più che ascoltare i discorsi (così specifici che solo i diretti interessati possono seguire) catturo le parole e ne faccio spunto per i miei deliri. Molto più che viaggi mentali: vere e proprie transumanze di parole che partono da poche semplici lettere per arrivare a parole e poi a concetti così complessi da aver difficoltà io stessa a ricostruirne i passaggi.

Questa peculiarità del mio carattere non è solo un “aspetto particolare” ma è spesso la molla che mi aiuta ad ingannare il tempo in modo simpatico e (per vostro diletto) a prendere spunto per fantastiche avventure: per scrivere post, per reinventare insieme ai vocaboli nuovi obiettivi.

La fantasia e l’immaginazione atte a creare una realtà parallela nella mia testa partendo da quattro paroline origliate di straforo. Vi assicuro che è un passatempo sano ed economico, come il più classico dei giochi di carte (il solitario) ma senza affaticare la vista con lo schermo del computer.

Ma non vorrei che qualcuno di voi pensasse che sia stata questa fissa del blog ad avermi condizionata…ho iniziato prestissimo: fin da ragazzina quando vedevo un ragazzo che mi attraeva, cominciavo a pensare al fidanzamento / matrimonio / luna di miele / figli …andando nello specifico al numero e ai nomi, al colore delle pareti delle camerette e all’indirizzo scolastico per le scuole superiori …e poi era un attimo che facevo i conti per le tasse di successione e la suddivisione degli ori di famiglia.

E’ proprio così che funziona: dalla parola PANE inizio a pensare cosa potrei cucinare per pranzo e finisco che ho sistemato tutti i colori del cubo di Rubik.

Ma alla fine i viaggi mentali sono molto più economici di quelli veri, non prendi coda in autostrada e non fai tardi per accendere la tv prima che inizi L’eredità.

 

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