ma che fortuna!

Ritornando a me seduta sulla poltrona della parrucchiera, davanti a quello specchio che arriva fino al pavimento, con la tinta in testa e la mantellina:

Seduta vicino-vicino a quello specchio e con le gambe ben composte sul poggiapiedi che c’è sulla base, la mia immagine riflessa era deformata, amplificata, allargata. Pure le mie cosce (che già partono di buona stazza) sembravano lievitate nell’attesa.

E mentre aspettavo (sostanzialmente mi annoiavo) mi son fatta una foto e l’ho inviata senza pensarci un istante alle mie amiche.

Riflettendoci a mente fredda, sai a cosa penso?

A quale fortuna io ho (avuto o conquistato?) nel saper ridere di me. Dei miei difetti, delle scelte sbagliate, dei giudizi avventati e molto più semplicemente degli acquisti errati, degli appuntamenti dimenticati, dei discorsi farfugliati.

A quale fortuna ho nel saper presentare i miei nei come delicatissimi pois, le mie macchie come quadri astratti, i miei pastrocchi come deliziosi sufflè.

A quale fortuna ho nel potermi scattare una foto che sia il ritratto di come sono io veramente, bella o brutta a caso, come viene viene, senza filtri togli macchie/ spiana rughe/ cancella occhiaie/ sbianca denti…

E ancor più a quale fortuna io abbia nell’avere delle amiche a cui inviare quegli scatti perché so che loro rideranno con me e non di me !

Una risposta a “ma che fortuna!”

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