Viva ‘ofestivval

68° Festival della canzone italiana.

Confesso: avevo in programma di scrivere un fiume di parole sul Festival perchè, checchè se ne dica, io lo guardo da sempre (e per sempre). Mi piace o non mi piace, poco importa, ma è un appuntamento fisso, un’abitudine e lo seguo con la massima attenzione nelle poche ore che il mio cervello mantiene una soglia d’attenzione accettabile , perchè dopo le ventitrè niente ha più un senso per me.

Io lo guardo a prescindere da chi lo conduce, da chi lo dirige e da chi è invitato … anche per criticare e boffonchiare con aria disgustata che non mi è piaciuto. Ma il Festival è come uno di famiglia … le critiche da chi non è uno di casa sono inammissibili!

Aspettavo di vedere la prima puntata. Le canzoni e le chiacchiere che da sempre l’accompagnano (se non addirittura sono il punto focale della kermesse) ma in questi giorni sono super impegnata e non avevo ancora trovato il tempo di sistemare idee e parole.

Sono entrata nel mio blog ,ho scritto il titolo ed una sola riga credendo/sperando che poi le parole si sarebbero succedute, semplici e numerose, come accade ogni volta. Ma poi i crucci, il telefono che squilla… sono arrivata a fine mattinata e quella riga era ancora triste e solitaria.

Mi chiama un’amica che ho consacrato come vestale a custodia dei miei scritti e in maniera dolce (come solo lei sa essere nei miei momenti bui) gira intorno al discorso con delicatezza fino a farmi capitolare in un “non sapevo cosa scrivere”! Mi ha confessato di aver smanettato col telefono certa di aver inavvertitamente cancellato l’articolo perchè una sola riga non è da me e in effetti è stata una delusione anche per me stessa.

Giuro … no, vabbeh …PROMETTO di trovare tempo e serenità per scrivere ed è una promessa che faccio a me stessa;  è un esercizio che mi fa bene, ringiovanisce i miei pensieri, li butto fuori lasciando spazio a quelli nuovi.  E’ la ginnastica della mente che elimina tossine e allena le parole. Un toccasana sano ed economico …una figata!

 

 

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