spazio vitale

Ho visto per l’ennesima volta Dirty Dancing ed è come ogni volta (per tutte le milamila volte che l’ho visto) un’esplosione di emozioni.

Sempre peggio! perchè se inizialmente ad animare il mio cuore c’era la passione per il ballo, la visione paradisiaca di Johnny e il rimpianto di non essere stata ragazza negli anni sessanta …ora ad aggravare i miei malinconici pensieri c’è il ricordo di quando ero giovane e pensavo che anche io potevo essere predestinata ad essere una fortunatissima Baby!

Tralasciando la scena finale del balletto che è la mia “sindrome di Stendhal” una scena che mi intenerisce e che mi è particolarmente cara è quella in cui quella ciospa ondeggia avanti e indietro come un camaleonte sul tronco e con davanti quell’altro “tronco” di tutt’altro genere. Però la frase del “questo è il mio spazio e questo invece è il tuo” credo sia famosa al pari di “nessuno può mettere Baby in un angolo”! Ed è proprio su questa frase che voglio soffermarmi a fare due chiacchiere.

Forse è un po’ troppo semplicistico ma lo spazio vitale è la distanza in base a cui l’uomo regola i rapporti interpersonali. Credo ci sia anche una disciplina che studia i gesti, il comportamento e le distanze all’interno di un rapporto o di una conversazione. Sia verbale che non. Più il  rapporto è intimo e amichevole e più la distanza sarà breve.

Potremmo immaginarla come una bolla di sapone che ci avvolge…una specie di profilattico gigante che ci protegge e ci rende più sereni nel rapportarci con gli altri. Finchè questo non si buca provocando allarmismo tanto quanto a bucarsi sia davvero quello in lattice, tutto è ok.

Non essendo una regola fissa e ancor meno individuabile da un segnale visivo, luminoso o acustico, azzeccare qual’è il limite invalicabile per non risultare pesanti o ancor peggio invadenti è impresa ardua!

Sarebbe opportuno unificare a livello globale questa misura perchè (anche se soggettiva) sono proprio i retaggi culturali del paese di origine a determinare l’ampiezza di questa bolla. Può far sorridere ma la stessa vasca minipiscina è indicata per un diverso numero di utenti in base al luogo in cui si effettua la vendita! Nei paesi teutonici lo spazio vitale è fondamentale (se ne accorsero, loro malgrado, i polacchi nel ‘39) eppure il contatto fisico di due ginocchia mentre si è seduti in un idromassaggio è ben tollerato. Al contrario, in Italia dove ci si bacia e ci si abbraccia per ogni occasione, dove è normale gesticolare e appoggiarsi al braccio dell’interlocutore come cocorito sul pirata, si entra in piscina con estranei solo se ha dimensioni olimpioniche.

E pensare che su Furia ci si stava anche in tre!

 

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